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Salone del Libro: la nostra esperienza

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Cari lettori, di seguito vi proponiamo i nostri pareri sul Salone Internazionale del Libro di Torino e una piccola classifica personale degli stand che ci hanno maggiormente colpite. Buona lettura!

Ilaria: 

E’ stato il mio primo Salone questo. Non avevo aspettative, ma dentro di me covavo una forte emozione. Emozione che poi si è riversata quando ho stretto tra le mani il pass stampa ed ho potuto ammirare la bellezza degli stand. Era proprio come lo avevo immaginato. File e file di libri pronte ad essere accarezzate, scoperte ed annusate da me. Il mondo editoriale spalancato dinanzi ai miei occhi, tutto ciò per cui lavoravo da tanto. E’ stato un Salone sensazionale. Non solo perché ero finalmente con le mie adorate amiche ma anche perché ho potuto finalmente addentrarmi nel mio mondo fatto di carta e parole. Un mondo difficile, concorrenziale, ma ricco di soddisfazioni ed emozioni. Non credo che dimenticherò mai la gioia e l’euforia provata muovendomi dentro gli stand e sentendomi una di loro. Una lettrice vicino ai suoi libri.
Presa da tutto ciò non ho potuto godere di molti eventi, anche se è stato un piacere poter conoscere tantissimi scrittori come la Marchelli, o avere un bellissimo disegno dalla Andolfo. Credo sia una grande opportunità il Salone, un modo per poter apprezzare ancora di più il duro lavoro degli scrittori e degli editori.
Unica pecca il grande accavalarsi degli eventi e le code lunghe ed interminabili, causa anche della grande affluenza (ovviamente positiva).

Classifica delle case editrici:

– Minimum Fax per la gentilezza avuta allo stand e la cordialità
Neri Pozza Beat per i suoi grandissimi sconti
– Liberaria per l’allegria, la dolcezza con cui ci hanno accolte e i preziosi consigli su libri bellissimi
– Tunuè per l’accoglienza e le piccole chicche del catalogo

Nicole: 

La mia esperienza al Salone è stata sorprendente. Quello di quest’anno è stato il primo al quale io abbia partecipato e per questo mi sono sentita spesso come una bambina in un negozio di caramelle… l’emozione era tanta e gli occhi troppo pieni di bellezza. Immaginate di essere circondati da ciò che amate: non ne avrete mai abbastanza. Grazie al Salone poi, ho potuto finalmente conoscere di persona le altre mie compagne di avventura dei Bookanieri che si sono rivelate eccezionali su tutti i livelli. Abbiamo riso tanto, sudato e rincorso gli scrittori con un’euforia genuina dettata da ciò che ci unisce: la passione per i libri. Gli stand erano tanti, le mie case editrici preferite erano presenti e tanti sono stati gli autori disponibili che ci hanno permesso di scambiare due chiacchiere, ovviamente chiacchiere imbarazzate da parte mia che spesso cambiavo colore uniformandomi al rosso dello stand Feltrinelli. Una su tutti la Marchelli che è stata a dir poco meravigliosa sia nella presentazione del suo libro Le Notti Blu che nell’approcciarsi ai lettori che le si avvicinavano. Non potrò mai dimenticare però le ore di coda interminabili per Zerocalcare! Io ed Irene non ci reggevamo più sulle gambe e, lo ammetto, ad un certo punto ci siamo sedute a terra di prepotenza e abbiamo deciso di avanzare trascinandoci. La stanchezza è stata tanta, ma la gioia di aver avuto l’occasione di sentirsi per la prima volta, parte integrante di quel mondo che poco prima si osservava dall’esterno, ci ha ripagate. Unica nota negativa l’accavallarsi degli eventi che ti portava a dover scegliere quale seguire, rinunciando ad altri altrettanto interessanti ma in così poco tempo era ovvio potesse accadere.

Classifica delle case editrici:

Neri Pozza perché disponibili, simpatici e preparati e sopratutto hanno scontato tutto!
Minimum Fax per il catalogo meraviglioso presentato, per l’umanità e la gentilezza dei ragazzi dello stand.
Bao Publishing e Tunué perché sono stati assolutamente adorabili e i libri presenti erano tutti da comprare a scatola chiusa.
Menzione speciale per Liberaria e Giulio Perrone Editore che hanno accolto me e le altre ragazze con una gentilezza e allegria che davvero ci ha lasciate a bocca aperta. Oltre ad averci consigliato libri originali che ovviamente non ci siamo lasciate scappare.

Giovanna: 

Non era la mia prima volta al Salone, ma è come se lo fosse un po’ stata. Quest’anno ho avuto la fortuna di avere al mio fianco delle compagne di viaggio invidiabili, che hanno reso tutto più bello. Entrare al Salone del libro di Torino è come entrare nel paese delle meraviglie: libri, libri ovunque. Non sai mai da dove iniziare, cosa comprare, cosa scartare. Dopo un milione di giri tra stand e padiglioni, ho scelto alcuni titoli di cui ho subito pensato “Deve essere mio a tutti i costi”, e ho dovuto scartarne altri perché purtroppo molti editori non hanno concesso sconti sul catalogo. Ho partecipato a pochissimi eventi, tra cui quello con Pennac e quello sulla letteratura americana con Sandro Veronesi e Francesco Piccolo. Quest’ultimo mi ha colpito tantissimo, probabilmente perché sentir parlare di Philip Roth e David Forster Wallace da gente che di mestiere scrive mi ha fatto sentire una privilegiata. Probabilmente l’evento, proprio per la sua portata, avrebbe potuto essere strutturato in maniera più agevole per il pubblico, non accavallando gli incontri importanti nella stessa fascia oraria e nella stessa location. E ritengo anche che alcuni editori avrebbero potuto applicare maggiori promozioni per incrementare le crescite. Resta comunque un’esperienza unica nel suo genere, che rifarei anche domani se fosse possibile.

Classifica delle case editrici:

Neri Pozza e Beat, sconti, staff cordiale e competente, titoli meravigliosi;
Edizioni Spartaco per la gentilezza e la disponibilità umana oltre che professionale
Tunuè, staff eccezionale e piccole chicche editoriali;
Marcos y Marcos, con uno dei cataloghi migliori che io abbia mai visto.

 

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