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Gli anni che restano di Brian Freschi e Davide Aurilia

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…spiegavano com’è nato il verbo ricordare. Me lo sono segnato: viene dal latino re- indietro e -cor cuore. Richiamare nel cuore. Perché il cuore veniva considerato la casa dei ricordi.

cover_Gli_anni_che_restano_Freschi_Aurilia_BAO_2017 (1).jpgI ricordi possono tenerci bloccati e incollati al passato e allo stesso tempo essere utili per sbloccare il nostro cammino, la nostra vita. Richiamando nel cuore, si risvegliano le passioni, si accende la fiamma vitale, il pneuma.
Mauro, il protagonista de Gli anni che restano, graphic novel scritta da Brian Freschi e disegnata da Davide Aurilia, pubblicata dalla Bao Publishing, vive costantemente nel ricordo e questo lo rende prigioniero di un limbo, fatto di immagini, personaggi, frammenti della sua infanzia.
Mauro è cresciuto logorato dal rimpianto e dalle nostalgie, dopo la perdita degli anni felici e del suo tutto, il suo migliore amico Antonio.
Quando viene a mancare un pezzo così fondamentale della propria anima, un frammento di cuore va via, e Mauro si rende conto di non poter più provare quel modo di respirare assieme a lui che lo rendeva vivo, non lo ha più trovato.
Mauro è solo, seppur viva assieme ad Alba, una donna che ha bisogno costantemente di colmare il vuoto che Mauro lascia accanto a lei voltato verso il passato, senza guardare mai avanti.
Infatti è barricato nel loop dei suoi ricordi, stretto alle sue vecchie emozioni che non torneranno più.

Ciò che lo scuote dal suo torpore e dalla sua esistenza monotona è una lettera. Antonio è morto, non c’è più.
Questo riporta Mauro verso la vita, verso la ricerca di quei perché nascosti e non detti, in un viaggio che va da Milano a Bologna, per ricolmare quelle crepe aperte e mai chiuse nel suo passato.

GLI ANNI CHE RESTANO16.jpgGli anni che restano è una storia d’amicizia, un’amicizia che è una sorta di amore, sacro, indistruttibile, inarrestabile, nonostante il tempo e la morte. Amicizia che corre sulla linea del cambiamento della vita, dall’infanzia all’età adulta, accompagnando i due ragazzi nel loro crescere. Dalla Milano infantile, alla Bologna delle consapevolezze, Mauro e Antonio imparano a credere, a lottare, a vivere. Ognuno però in un modo differente dall’altro, verso lati opposti dell’esistenza.

Vediamo quindi la storia svilupparsi su due piani paralleli, tra ricordo e presente con Mauro alla ricerca di quell’amicizia sfumata dal tempo, alla ricerca di un senso che gli è sfuggito per comprendere Antonio e le sue scelte e scoprire alcune verità, ripercorrendo i suoi passi e ritrovando vecchi volti.

Gli anni che restano ci mostra l’importanza delle scelte e del loro valore. Ciò che Mauro ed Antonio sono diventati è dipeso esclusivamente dal loro decidere e dal loro essere, dalla loro volontà di rimanere fermi com’erano, uno rinchiuso in se stesso, l’altro nella sua immaginazione. E successivamente l’importanza del voler cambiare ed andare avanti, perché non si torna indietro, la vita viaggia solo in una direzione e rimanere nel passato è solo un modo per restare bloccati. E’ un contrastare il flusso vitale senza soluzione, si percorrono binari di sola andata, e non ci si ferma mai.

Ci vuole coraggio per innestare quel cambiamento, quel movimento di binario, verso uno più consono con ciò che si desidera, diverso da quello che si stava percorrendo. E questa storia ci insegna anche questo, la forza di andare avanti e di non mollare, di prendere in mano la propria vita. E capire che non è mai troppo tardi per dare una svolta, c’è sempre tempo. L’importante è non fossilizzarsi nel ricordo ma ricordare per vivere e non fermarsi.

GLI ANNI CHE RESTANO18Brian Freschi e Davide Aurilia ci regalano una storia intensa che va assolutamente assaporata, anche più volte, per comprendere il suo forte messaggio. I disegni poi minimal ma allo stesso tempo dettagliati creano un’atmosfera onirica, così vicina al personaggio. I colori, grazie agli acquerelli, ci appaiono delicati ma carichi di emozioni e sfaccettature incantando il lettore. La scrittura, diretta e decisa fa da perfetta cornice. Ci ritroviamo davanti ad un vero e proprio piccolo capolavoro di scrittura e disegno.

Gli anni che restano, quindi, è una lotta col passato, con la consapevolezza che il ricordo o può intrappolarti o può darti risposte e liberarti. E Mauro, da sempre chiuso nel suo mondo volto al passato e barricato nel silenzio, sceglie di iniziare ad imparare da quei ricordi a cui è così legato e da quelli intraprendere un viaggio allo scoperta di Antonio e delle sue scelte per arrivare ad una sua verità, una verità che porterà al cambiamento e alla decisione di cominciare ad esistere nuovamente, di tuffarsi nella vita.

Ilaria Amoruso

 

 

 

 

 


Brian Freschi, classe 1993, scrive racconti per la rivista online “L’inquiero” prima di diplomarsi in sceneggiatura presso l’Accademia Internazionale di Comics a Firenze. Dal 2015 collabora con il collettivo Manticora Autoproduzioni (Der Krampus, Le Piccole Morti, Maison LàLà, Nessuno ci farà entrare) e con diverse realtà del fumetto italiano. Gli anni che restano è il suo primo graphic novel.

Davide Aurilia (Desio, 1989) comincia a lavorare nel 2013 come disegnatore nel campo pubblicitario. All’inizio del 2015 fonda un collettivo di fumettisti e illustratori dal nome “Radice”, con il quale pubblica due antologie di racconti brevi a fumetti. Per Eli Edizioni illustra Black Beauty, mentre per B COMICS realizza un racconto breve a fumetti nell’antologia “SHHH!”. Nel 2017, per BAO Publishing, pubblica il suo primo graphic novel, Gli anni che restano con Brian Freschi ai testi.

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