“Sono diventato io Raffaello-quel Raffaello che voi tutti conoscete o pensate di conoscere- a undici, o forse sette anni.”
Sin dall’inizio del viaggio nella vita del genio creativo Raffaello Sanzio, il lettore è messo davanti ad una certezza: io, Raffaello sono un artista che non ha bisogno di presentazioni. Il mio nome, da solo, crea un forte impatto sul mondo, lo scuote, lo stravolge e lo rende migliore. Attraverso la mia arte sono diventato immortale e mi sono avvicinato alla perfezione.
Il libro Raffaello, Il Principe delle Arti pubblicato da Felici Editore e scritto da Laura Allievi, è una narrazione in prima persona della vita, della crescita e della maturazione artistica di una delle menti creative più apprezzate del panorama artistico italiano e mondiale.
“Difendi la pittura da coloro che la considerano arte meccanica. Non lo è. Grazie alla pittura un giorno dispiegherai le ali e spiccherai il volo.”
Nato a Urbino, centro culturale di primaria importanza in epoca rinascimentale, a fine ‘400 da Giovanni Santi pittore e quindi figlio d’arte, dalla descrizione della sua gioventù, comprendiamo quanto egli fosse legato alla figura della madre morta prematuramente.
Avendo accesso al Palazzo Ducale, ha potuto studiare e si è fatto ispirare dalle opere di artisti del calibro di Piero della Francesca o Antonio del Pollaiolo.
“La perfezione è sopravvalutata. La realtà, la natura, gli esseri umani, la vita. Niente è immune dal potere salvifico dell’imperfezione. Io sono profondamente imperfetto e per questo molto ammirato. Non basta sovvertire le regole e rifiutare i canoni della normalità per rivestirsi di quell’affascinante imperfezione che, se portata all’estremo, appare come inaccettabile protervia. Non ho costruito il mio nome e la mia arte secondo un progetto precostituito di conquista. La mia ascesa ha percorso i sentieri tortuosi dell’esperienza e ho fatto in modo che ogni ostacolo diventasse un’occasione, tramutando le difficoltà in sfide.”
Ben presto si è trasferito a Firenze dove la sua fama, se possibile, si è accresciuta e consolidata.
Poi Roma che lo ha reso il pennello preferito dei Papi, aggiudicandosi la decorazione delle pareti della residenza papale.
Arcinota la Scuola di Atene, un riassunto visivo del pensiero filosofico classico.
Ha conosciuto Michelangelo e ammirato con grande avidità l’affresco della Cappella Sistina, ha conversato con Leonardo che gli mostrò la Gioconda, è stato raccomandato per la sua indiscussa abilità dal Bramante; la sua è stata una carriera costellata da successi.
Nel libro però, grande spazio trovano le descrizione dei rapporti che il Raffaello intrecciava con gli altri artisti, dimostrando di avere un animo estremamente sensibile.
“Se osservo un albero in fiore non mi soffermo sulla bellezza dei suoi colori, non mi godo semplicemente il profumo che emana, non mi limito a quel che è; piuttosto mi prefiguro il sapore dolce dei frutti che verranno. Quando comprendi che nulla resta mai com’è, sei tu a divenire il vero protagonista.”
Se amate l’arte e volete intraprendere un viaggio appassionante, ma anche preciso e sintetico di uno dei massimi esponenti della bella pittura, questo libro fa al caso vostro.
Nicole Zoi Gatto