Fin da piccola non sopportava ripararsi dalle gocce che cadevano, finiva sempre per bagnarsi comunque. Adorava la sensazione dell’acqua che ti scende addosso, ma soprattutto amava la libertà di potersi bagnare, di camminare comunque, di non fermarsi per ripararsi da qualcosa che stava succedendo. Camminare sotto la pioggia la faceva sentire libera e coraggiosa.
Conoscete quella sensazione di benessere che si prova guardando dalla finestra di casa un temporale, avvolti in una coperta di pile con una tazza fumante in mano? Fuori piove di Serena Ricciardulli edito Bonfirraro Editore, riporta alla mente quello che proviamo in momenti simili, quel sentimento sospeso di piacere e sogno che ci fa sentire fragili ma anche bene, quel bene dato dalla tranquillità che alcuni profumi e immagini suscitano nella nostra mente.
La storia si apre con la presentazione di due personaggi Michela, membro di una famiglia ricchissima di notai e direttori di banca e Davide figlio di negozianti ebrei. Nonostante la loro unione fosse accolta malvolentieri da entrambe le famiglie, i due innamorati seguendo il loro volere, i loro sentimenti sinceri e profondi, giovanissimi, diventano genitori di Anna.
Dopo questo breve inciso, il racconto si sposta su Anna e le sue amiche.
Il suo punto di vista si alternerà a quello di altre quattro donne, punti di vista che riconosceremo anche da una scelta stilistica dell’attrice, quella di usare il corsivo per il racconto in prima persona (cosa che personalmente non ho molto amato), estremamente diverse fra loro ma legate a doppio filo.
Marta è la più giovane di tutte, innamorata del suo analista, Lory medico, determinata, forte, sposata con un collega, Laura innamorata del suo uomo ma che commetterà un errore che paradossalmente, permetterà il salvataggio del suo rapporto, Valentina e Anna infine, cresciute insieme, loro c’erano prima delle altre.
Seguiremo lo svilupparsi delle vite delle cinque bimbe (così si chiameranno fra loro) come davanti allo schermo di un computer, assorti e convinti di assistere a una delle puntate di Sex and the City; storie di donne e di coraggio, di debolezze, di un passato che tornerà prepotente nella mente di Anna e che la metterà a dura prova.
Il ricordo della madre morta di cancro, il rapporto col padre che si è andato via via raffreddando nel corso degli anni, saranno tutti elementi che ritroveranno il loro posto nel puzzle della sua esistenza.
Passeremo dalle vie di Livorno alla Grande Mela; passeremo dai drammi quotidiani, dai dubbi esistenziali che metteranno in crisi, in maniera diversa, ognuna di loro, alla consapevolezza, al raggiungimento della felicità personale.
E sarà Anna con una rivelazione, tremenda ma in grado di mettere tutto in ordine sulle note di Sally di Vasco Rossi.
Fuori piove è una celebrazione dell’amicizia, delle donne e della loro forza, quella che ti permette di andare oltre le difficoltà, conscio che ogni vita degna di essere vissuta è fatta di problemi.
L’importante è sapere come superarli.
Immaginate un’inquadratura dall’alto, un lungo braccio della telecamera che volteggia sopra le teste e si avvicina e si allontana, in cerca di emozioni. Immaginate il silenzio che copre i rumori, come se tutto fosse anestetizzato, ovattato.
Immaginate che tutto si svolga in una stanza di vetro che ti permetta di vedere, di inquadrare ma di non sentire, di non toccare, di non udire.
Immaginate che stia piovendo e dalle vetrate l’acqua renda tutto confuso.
Adesso scrutate.
Nicole Zoi Gatto