Non sono il tipo di persona che legge facilmente libri che si allontanano troppo dal tipo di storia che preferisco, solitamente cupa, non frivola e decisamente priva del lieto fine.Per questo il libro di cui vi parlo oggi sicuramente a primo impatto potrebbe non sembrare nelle mie corde, ma devo essere sincera, mi ha sorpresa.
La storia raccontata in Fai uno squillo quando arrivi edito Rizzoli, scritto dalla blogger Stella Pulpo, creatrice di Memorie di una Vagina, è quella di una giovane trentenne di origini pugliesi Nina Dell’Oglio, milanese di adozione, collaboratrice di ViralMarketingBuzzNews, single e come tante, rimbalza da una storia all’altra senza trovare ancora l’uomo giusto. Come noi tutti, schiava dei social, di WhatsApp che ci rende così distanti nonostante l’immediatezza della comunicazione, delle app di incontri, ancora legata ad Alessandro, quel PDM del suo ex, stalker esperta che si perde spesso nei ricordi del passato, dove l’amore, quello vero, quello che distrugge, quello che ti scombussola, era forte, presente e forse mai assopito.
“Quando hai 30 anni e sei single è così: ogni volta che una tua amica si sposa-anche se è ovvio che si sposerà, perché è fidanzata e felice (vivaddio), perché abbiamo l’età, perché quello matrimoniale è un virus incurabile che, uno per volta, si porta via tutti i tuoi amici, traghettandoli in una no-single-land (…).
E non possiamo fare a meno di misurare, seppur approssimativamente, quanto distanti siamo dal medesimo traguardo sociale ed esistenziale, prima di rinsavire e di pensare che no, noi single, noi donne forti, noi post femministe convinte ed emancipate, noi aborriamo queste convenzioni sociali ancestrali e stantie.”
Tutto questo fino a che non conoscerà Giovanni, startapper salentino che pare avere tutte le carte in regola per poter essere il compagno ideale.
Ben presto però il passato tornerà a bussare. Dopo un overdose di LUV, un potente allucinogeno che ti fa tornare indietro nel tempo dandoti la sensazione di vivere in un altro decennio, Alessandro crederà di essere ancora fidanzato con la sua Nina e una volta che lei tornerà in Puglia per le vacanze estive, proverà in ogni modo a tornarci insieme, ricoprendola di fiori, di compilation con le canzoni che li hanno fatti innamorare e lettere appassionate.
Così la protagonista si ritroverà a pensare: quanto è difficile chiudere una storia anche se consapevoli sia con una persona sbagliata? Ma d’altronde nessuno di noi è totalmente giusto o sbagliato per qualcuno; siamo fatti di sfumature ed è questo che rende le relazioni tanto complicate.
La scrittura e lo stile frizzante, brioso di Stella non vi faranno mai annoiare. Per tutto il racconto vi sembrerà di essere stati catapultati nella vostra adolescenza, dai riferimenti alla musica, che per inciso ho amato, al modo di affrontare un rapporto a due prima di internet, prima del controllo maniacale e della dipendenza da smartphone.
Un racconto intelligente e per niente superficiale della difficoltà di rapportarsi dei trentenni moderni, dell’amicizia, quella nella quale non si finge, ma si consiglia e si sostiene, del sesso che sembra aver ormai preso il posto delle emozioni, consolatorio ma mai profondo o volto ad evolversi in qualcosa di più.
Persino il finale aperto che a qualcuno potrebbe non piacere, l’ho apprezzato.
Da leggere in un pomeriggio piacevole, all’insegna dei ricordi.
“Brindiamo all’incertezza, brindiamo ai traguardi non ancora raggiunti, alle possibilità da cogliere, ai vizi che ci siamo tolti e a quelli che prenderemo, alle illusioni, alle delusioni, alle soddisfazioni e a tutto ciò che ci aspetta…a patto di poterlo condividere con le persone a cui vogliamo bene.(…)
Ma la notte la festa è finita. Evviva la vita.”
Nicole Zoi Gatto