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Ultima la luce di Gaia Manzini

Spesso quando scegliamo di leggere un romanzo nuovo, un’ultima uscita, magari di un autore che non conosciamo ma che vorremmo scoprire, veniamo spinti dalle più disparate motivazioni. Io personalmente sono attratta dalle copertine minimaliste, curate, che in poco riescono a riassumere l’intenzione dell’autore e che ti fanno capire dove quella particolare storia voglia andare a parare. Questo è ciò che mi ha spinta a partecipare alla presentazione presso la Libreria Culture Club di Mola di Ultima la luce di Gaia Manzini edito Mondadori. Sono stata incuriosita dall’idea che una piscina, il nuoto e per questo la solitudine che ne deriva, potessero essere tema portante di un romanzo che dalla trama mi intrigava.

L’autrice, già dal titolo, fa capire che il libro non è altro che un lungo viaggio al termine del quale il protagonista verrà (forse) a patti con i propri sentimenti, verrà sorpreso dalle scoperte che farà e uscirà dalla piscina, liquido amniotico nel quale maturerà ed evolverà, uomo nuovo.

Su stessa ammissione della Manzini, il libro ha subito una lunga gestazione; letto e riletto, modificato nella lingua per renderlo controllato così come pacato e moderato risulta essere Ivano il protagonista, Ultima la luce racconta di come negli anni del boom economico un uomo comune, un ingegnere, che nulla ha a che fare con il classico eroe romanzesco, abbia fondato la sua vita su tre grandi pilastri: costruirsi una famiglia, costruirsi una casa, costruirsi una carriera. Questa sembrava essere la formula della felicità per lui, ordine, rigore, precisione… ma molto spesso le cose non sono come appaiono.
Il libro è anche un romanzo d’amore, potremmo dire amore disperato per Sofia, sua compagna di vita per oltre quarant’anni che una volta morta lo lascerà solo, libero ma allo stesso tempo incapace di comprendere se ci sia un Ivano senza Sofia, se egli abbia un’ identità che prescinda dalla metà persa…

Questo lutto lo porterà a prendere una decisione, partire per Santo Domingo, dove il fratello ha scelto di vivere dopo anni di lavoro nella finanza. Sull’isola, però, Ivano percepisce che qualcosa non va: il fratello, sembra un altro, numerosi fatti e persone della sua vita gli appaiono diversi rispetto a quello che ha sempre creduto. Prima tra tutti sua moglie enigmatica, misteriosa e poi la figlia Anna, protagonista di una vita che il padre non ha mai compreso fino in fondo.

Il passato tornerà a bussare chiedendo il conto e rompendo definitivamente la sicurezza di una vita ordinaria nella quale Ivano si crogiolava, facendolo rimettere in gioco.

Tutto può crollare in un secondo, le certezze di una vita, l’idea che abbiamo del nostro grande amore, ma dalle macerie si può anche ricostruire pezzo dopo pezzo se si ha la giusta forza.

Gaia Manzini autrice che con il suo modo di porsi e di parlare della sua opera mi ha conquistata, racconta di come spesso siamo abbagliati da un’idea di felicità che resta solo apparente e superficiale e di come per poterla raggiungere a pieno non dobbiamo lasciare nulla in sospeso.

La presentazione mi ha convinta a leggere questo romanzo, e voi vi farete contagiare?

Nicole Zoi Gatto

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